diario di bordo..






Viaggio in Sicilia da Ancona con barca Elan 31;
equipaggio : Cesare e Claudia di anni rispettivamente 58 e 56, entrambi pensionati;
periodo 31 maggio 2008 – 3 agosto 2008
miglia percorse 1750 (30 percento vela – 70 percento vela motore);
ore di moto 350;
Prima della partenza fatta un'attenta verifica dotazioni di bordo e pezzi di rispetto (filtro olio e gasolio, olio, cinghia alternatore, girante, pompa aspirazione olio, lampade ricambio, attrezzi vari, taniche per scorta di gasolio e medicinali vari).
Vele: randa in dracon, genoa e fiocco in dracon.
Iscrizione alla lega navale per fruire di ormeggi gratuiti presso le varie sezioni.
Acqustato Pagine Azzurre, strumento rivelatosi indispensabile per acquisire per tempo tutte quelle informazioni sui porti, numeri di telefono, servizi etc.
compiuter per previsioni meteo.
Inconvenienti riscontrati:
L'inconveniente, dato il regolare funzionamento del motore a giri costanti, poteva essere causato da piccole infiltrazioni d'aria nel circuito di alimentazione. Dopo avere stretto tutte le fascette del circuito del gasolio il problema è stato definitivamente risolto.
Nel tragitto da Ortona a Termoli, improvvisamente riscontro un rumore (come se avesse urtato qualcosa) proveniente dall'elica (max prop) , ed immediatamente una vibrazione anomala. Mi immergo e trovo un sacchetto di plastica avvolto nell'elica, che raccolgo facilmente. perdita potenza motore (volvo Penta 2020 MD) durante la prima tappa, quando acceleravo.
Nel corso del tragitto da Brindisi a Bari,con vento a venti nodi e mare formato di prua, navigando a motore e randa, sento un forte rumore all'elica e il motore si spegne. Verifico la situazione a poppa e vedo galleggiare una grossa cima dietro la barca. Mentre Claudia governa l'mbarcazione con la randa mi immergo e trovo parte della cima avvolta nell'elica. Per fortuna le dimensioni della cima (oltre un pollice) hanno impedito che si strozzasse intorno al piede d'albero, per cui nonostante il mare molto agitato sono riuscito a liberarla e a recuperarla.Si trattava di una grossa cima da traino dei pescatori lunga 50 metri, di cui una parte sintetica che galleggiava ed una parete in canapa semisommersa. Impressionante il volume una volta recuperata (occupava metà pozzetto).
Interventi manutenzione motore:
Dopo 200 ore di moto ho sostituito il filtro, l'olio del motore, e la cinghia dell'alternatore, che sembrava avere perso l'originale elasticità.
Tappe percorse:
1 tappa Ancona Porto S. Giorgio (40mg);
- 2 tappa Porto S. Giorgio Ortona (63 mg);
- 3 tappa Ortona Termoli (43 mg);
4 tappa Termoli, isole Tremiti Vieste (50mg);
6 tappa Vieste Manfredonia (30mg);
7 tappa Manfredonia Trani (40mg);
8 tappa Trani Monopoli (43 mg);
7 tappa Monopoli Brindisi (37mg);
8 tappa Brindisi Castro Marina (57 mg);
9 tappa Castro Marina S. Maria di Leuca (18 mg);
10 tappa S. Maria di Leuca Crotone (78 mg);
11 tappa Crotone Roccella Ionica (68 mg);
12 tappa Roccella Ionica Messina (75 mg);
13 tappa Messina Milazzo (23 mg);
14 tappa Milazzo Panarea Isole eolie ( 24 mg);
15 tappa Panarea Salina (10 mg);
16 tappa Salina Filicudi Salina (30 mg);
17 tappa Salina Lipari (12 mg);
18 tappa Lipari Cefalu' (50mg);
19 tappa Cefalu' Terrasine (60mg);
20 tappa Terrasine Castellammare del Golfo (25 mg);
21 tappa Castellammare del Golfo S.Vito Lo Capo (20 mg);
22 tappa S. Vito Lo Capo Favignana ( 30 mg);
23 tappa Favignana Mazara del Vallo (25mg);
24 tappa Mazara del Vallo Sciacca (30 mg);
25 tappa Sciacca Licata (53 mg);
26 tappa Licata Pozzallo (50 mg);
27 tappa Pozzallo Marzamemi (25 mg);
28 tappa Marzamemi Siracusa (28 mg),
29 tappa Siracusa Marina di Riposto (47 mg );
30 tappa Marina di Riposto Taormina (15 mg);
31 tappa Taormina Roccella Ionica (78 mg);
32 tappa Roccella Ionica Le Cstella (47 mg);
33 tappa Le Castella S. Maria di Leuca (85 mg);
34 tappa S. Maria di Leuca Otranto (25 mg);
35 tappa Otranto Brindisi ( 40 mg);
36 tappa Otranto Brindisi (40mg);
37 tappa Brindisi Bari (65 mg);
38 tappa Bari Vieste (58 mg);
39 tappa Vieste Isole Tremiti (34mg);
40 tappa Isole Tremiti Giulianova (83 mg);
41 tappa Giulianova Ancona (65 mg);
il giorno 31 maggio alle ore 9.30 con una splendida giornata di sole e mare piatto siamo partiti per Porto San Giorgio.
vento 8/10 nodi, quasi tutto il percorso a vela.
pranzetto con piadina ed erbette, speck,ciliege e frutta varia;
Claudia ha un po di mal di testa, causato dalla cervicale per il vento al collo;
Fatti sms con nostri amici Francy e Marco che sono venuti a trovarci a Porto San Giorgio; siamo andati con la loro auto in farmacia notturna per il mal di testa di Claudia ed a cena fuori in un ristorantino tipico del posto.
Dopo una bella dormita il dolore è passato.
Al mattino ore 9 colazione e via per Ortona; mg 63 a motore senza vento e mare piatto. Ogni tanto ci fermiamo a fare un bel bagno, pranzo con panini con crudo, insalatina mista, frutta. Arrivati alla banchina della lega navale ci ha accolti un collega di Cesare, Lelio della marina militare , che insieme al personale presente ci ha aiutato a ormeggiare. La banchina della lega navale si trova in fondo sulla sinistra entrando nel porto. Si deve porre attenzione a fare una curva larga a sx perche' vi è una secca di sabbia non segnalata su cui e' facile incagliarsi, (cosa che e' sucesssa alla barca davanti a noi ); La lega navale non dispone di servizi in banchina, ma solo presso la sede che, tuttavia, rimane abbastanza lontano. Non c'e neanche un distributore nelle vicinanze per cui è necessario procurarsi un mezzo per fare rifornimento con le taniche. Dopo aver fatto gasolio in città (€34) , siamo andati cena fuori con il mio collega e la moglie. Cena a base di ottimo pesce; la serata termina con una passeggiata per la città.
Al mattino del. 2 giugno, si parte per Termoli, con una grande cappa di umidità,assenza di vento e mare piatto.Fatto numerosi bagni bagni, tutto procede bene quando all'improvviso durante il tragitto, sento il motore che fa uno strano rumore, accompagnato da piccole vibrazioni; mi getto in acqua e trovo una busta di plastica avvolta intorno all'eleca. Nel primo pomeriggio arriviamo a Termoli ( €35 per sosta); ormeggio in Marina alquanto fatisciente, ma dotato di decorosi servizi, e distributore di carburante. Fatta una passeggiata per la città vecchia,(caratteristici il castello e il duomo) e città nuova; fatto pieno di gasolio (39 euro); Il giorno dopo viste le cattive previsioni meteo della giornata abbiamo deciso di rimanere per cui ho approfittato della sosta per controlli accurati all'imbarcazione. Nel pomeriggio altro giretto in città:
La mattina del 4 giugno si parte per le isole Tremiti (20 mg) con sole e mare calmo. All'improvviso verso le isole ha cominciato a vedersi un tempo nero presagio di vento forte e mare agitato; tempo nero che cominciava ad addensarsi anche lungo la costa, e poco dopo si è manifestato con lampi e fulmini. Abbiamo deciso di rinunciare alla sosta presso le isole Tremiti ed abbiamo puntato per Vieste. Visto il rinforzarsi del vento ho tolto il genoa e messo due mani di terzaroli alla randa; la bufera è arrivata all'improvviso, con raffiche di vento a 25- 30 nodi e mare agitato.Visto che in direzione di Vieste si stava scatenando un forte temporale con tuoni e fulmini, abbiamo temporeggiato in mare dove per lo meno c'era il sole. Attenuatosi il vento dopo una mezz'ora, e migliorate le condizioni meteo lungo la costa verso le 19 siamo arrivati a Vieste. Poichè la lega navale mi ha informato di non avcere posti disponibili a causa del basso fondale (cosa che non mi convince dal momento che nel pontile gestito, vi sono ormeggiate barche ben piu' grandi, e vi erano posti disponibili), ci siamo fermati alla marina privata (euro 35), primo pontile sinistra, gestito da una signora che la sera passeggia per il porto con un maialino tailandese di colore nero. Il marina dispone di servizi inutilizzabili perchè la signora è sempre in attesa di un idraulico che forse deve ancora nascere. La sera cena al ristorante e passeggiata in città. Città piena di sorprese piacevoli, in quanto assai frequentata dai turisti e ricca di gioventu'.
Il mattino successivo abbiamo affittato un motorino (€60) e siamo andati a visitare Peschici, paese suggestivo per la posizione che occupa, e poi a Pugnochiuso dove ci siamo fermati a pranzo ospiti di mia sorella e di mio cognato appena arrivati per una settimana di vacanza. Nel pomeriggio con i loro amici abbiamo fatto una passeggiata nel parco fino alle due caratteristiche baie che contraddistinguono la zona. La sera giro in paese.
il gg 6 venerdi. con la barca ci siamo avviati a Pugnochiuso (mg 6) , dove ci siamo ancorati nella stupenda baia e ci sono venuti a trovare con il pattino gianni ,anna e I loro amici. Abbiamo fatto tuffi, bagni e aperitivo in barca: Verso le 12 siamo partiti per Manfredonia dove siamo stati accolti dal personale della lega navale con molta cordialita. Fatto il giro della citta', poi durante il rientro Claudia è caduta dal pontile ed ha sbattuto violentemente il ginocchio destro.
Curato con ghiaccio e.un'ora di riposo e via ma con qualche dolorino per alcuni giorni.
il giorno 7 luglio siamo partiti per Trani (mg) 40 Tempo un po nuvoloso con un soletto che ci accompagna, mentre a ma a terra piove.noi fortunati siamo stati sempre assistiti dal bel tempo Arrivati a trani ore 15,ospiti della lega navale dove si pagano soltanto i servizi (€4 a testa al giorno). La città di Trani ci ha riservato una bellissima sorpresa in quanto il porto turistico è avvolto dal centro storico pieno di edifici ristruttrati e monumenti. Bellissimo è il colpo d'occhio del duomo. Tenuto conto della bellezza della città e della cordiale ospitalità del personale della lega navale ci siamo fermati due giorni . Così abbiamo avuto modo di incontrare il mio ex collega di Andria con la moglie che ci hanno portato delle belle e buone ciliege appena raccolte dalla campagna ( fatto aperitivo in barca) e l' ex capo di di Claudia di Terlizzi, che ci ha offerto da bere al bar. La sera poi, cena da ristorante caratteristico “carpe diem” ubicato in un vicoletto molto carino. Mangiato specialità del posto.
Il giorno dopo visita al duomo, al castello e visita città; la sera cena alla lega navale. Giornata (domenica) molto calda. (visto matrimonio..molto in..).
il gg 9 percorse mg 43 per Monopoli, vento di levante quasi tutte a vela. Ospiti lega navaleche risiede in fondo sulla destra ed ha pochi posti disponibili. Il porto è insabbiato per cui bisogna entrare tenendo sempre la destra. Non c'è distributore di gasolio, per cui a piedi (200) metri ho fatto rifornimento con le taniche (€35).Nel tardo pomeriggio abbiamo visitato la città vecchia che è piena di chiese antiche e monumenti con piazze grandi e giardini. La gente è molto cordiale. Fatto cambusa. Cenato in barca e visto partita olanda italia nella sede (3 a 0). l ' ANCONA è IN SERIE B.
Il gg 10 giugno (mg 40) partenza per Brindisi ospiti della bellissima lega navale, ubicata di fronte al centro e dotata di tuti i confort (ristorante, cantiere , servizi, bar e sala tv). Vento di poppa ma leggero per cui ho spesso acceso il motore. Arrivati alle ore15.,00 . Preso navetta per attraversare il canale che separa la Lega navale dalla città (€1.50 a persona e a corsa se fatto biglietto a bordo, 0,80 se comprato al bar,) Poi un bel giro per la città. Un gelatone sul lungomare e una buona cenetta pugliese alla lega navale, dove il ristorante è attrezzato con tavoloni pieni di antipasti. Claudia ha assaggiato un po' di tutto, io dell'ottima trippa e fagioli e poi fave e verdure. Il tutto veramente buono; poi orecchiette in tale quantità che non riuscivamo a finirle. Costo totale € 30 in due. Abbiamo telefonato a degli amici di Castro che la mattina successiva sono venuti a trovarci, e ci hanno invitati a cena, a casa loro.
Partiti al mattino dell' 11 giugno per Castro (mg57), vento leggero percorso a vela e vela e motore. Fatto bagno a torre orso in una bellissima baia, pranzo con friselle e frutta . Arrivati al porto di Castro verso le 10,00 dove ci attendevano il nostri amico Fernando (ex collega della M.M.) con il padre che ci hanno fatto ormeggiare al posto della motovedettadella C.P. nel porticciolo turistico. Porticciolo non attrzzato per barche a vela.
Cena ha casa loro con Antonella e figlio Giovanni (14 anni alto magro e con la l'espressione sempre uguale come era da piccolo....uhuh che bello).
Il gg 12..partiti per S Maria di Leuca (mg.12) vento di scirocco in rinforzo mare formato e nuvole . Viste grotte lungo la costa e fatto foto. Arrivati alla marina di S.Maria di Leuca ed ormeggiati al marina privato perchè lega navale non rispondeva mai al telefono, e le condizioni meteo anche dentro il porto si facevano difficili a causa di vento forte e grande risacca.
Questo porto non è consigliabile con vento di scirocco perchè si balla molto. Per una sosta di una sola notte è preferibile ormeggiarsi al molo di fronte, gratuito, dove la risacca è meno forte, facendo attenzione a lasciare il posto alle barche dei pescatori.
Pagato €28 per notte, e a parte la forte risacca il marina è bello con buoni servizi ed in centro. Lavato barca, lasciato finestrini aperti per arieggiare.Fatto una passeggiata per la città ed al santuario.
Al ritorno due tedeschi che avevano la barca ormeggiata vicino a noi ci stavano aspettando per scusarsi in quanto lavando la loro barca avevano allagato la cabina di prua senza accorgersene.( il tubo dell'acqua gil era sfuggito dirigendo il getto proprio all'interno del tambuccio).Bagnati materassi, chitarra telecamera tv e borsoni.
Mentre tiravamo fuori la roba per farla sciugare continuavano a ripetere scusa scusa.
La serea dopo avere tentato inutilmente di dormire per la grande risacca e visto aumentare l'intensità del vento che faceva presagire una forte rivoltura , verso la mezzanotte abbiamo abbandonato la barca per cercare un'albergo. Camminando camminando, alla fine, dopo vari tentativi (in città era previsto l'arrivo del S. Padre per cui molti alberghi erano pieni), su consiglio del farmacista del paese fermato per caso, abbiamo trovato l'hotel l'APPRODO 4 stelle .x.€100 bellissimo...e silenzioso, ed abbiamo fatto una bella domita. La mattina poi un colazione abbondante.
Considerato la forte intensita del vento scirocco che rendeva impossibile la partenza, abbiamo preso a noleggio auto twingo per 2 gg a 60 € e siamo andati verso Taranto passando per Gallipoli e Porto Cesareo. Abbiamo dormito 2 notti al circolo Ufficiali M M di Taranto ubicato in pieno centro.
A Taranto Claudia è andata dalla parrucchiera, mentre io guardavo la partita dell 'Italia contro la Romania (1 a1); piega a soli 10€ poi cena al circolo dove si spende poco, ma non c era nessuno. La mattina dopo siamo andati a Grottaglie a comprare piatti e bicchieri di ceramica pugliese fatti a mano, poi al mare S. Vito (spiaggia ufficiali, 5 euro per entrata, ombrellone lettini etc) e fatto un bagno in acqua color azzurrino ed un mare bellissimo; pranzo al mare self service e, nel pomeriggio riposo al Circolo e passeggiata per il corso; cenetta in un'osteria di fronte al castello e ponte girevole, dove abbiamo mangiato molto bene.
Domenica 15, siamo partiti per S.Maria di Leuca, dove abbiamo restituito l' auto, non prima di aver fatto gasolio con taniche, perchè il porto è sprovvisto di distrubutore; pranzo in barca. C onosciuto amici barca di Pesaro, che lavorano a Bari, e fatta passeggiata insieme lungomare. Considerato che le previsioni meteo annunciavano peggioramento del tempo per il giorno successivo, dopo avere telefonato ad un esperto meteo di Crotone, il cui nominativo era riportato sulle pagine azzurre, che ci ha suggerito di partire subito in quanto la notte il mare sarebbe stato piatto, mentre per il giorno successivo, era previsto forte vento di libeccio, abbiamo deciso alle ore 21,30 di partire per Crotone. Luna piena e stelle ci hanno accompagnato per tutta la traversata; il mare inizialmente calmo si è agitato verso il centro del golfo, dove le profondità raggiunge 2300 merti; un onda un po' formata, ci ha consigliato di legarci. Claudia veso le 02,,00 è andata a dormire e si è svegliata quando in lontananza si vedeva la città. Il tragitto è stato effettuato con randa e motore; visto il vento di traverso 6- 10 nodi che ci ha accompagnato, abbiamo tenuto una media di 7 nodi, a 2700 giri. Dopo 11 ore di navigazione, ed avere percorso 78 mg siamo arrivati a Crotone, mentre saliva puntuale il vento contro, che aumentava sensibilmente di intensità. La città che si distingue da lontano per la costa alta e le piattaforme petrolifere antistanti, ci ha accolto, con una splendida giornata di sole, anche se caratterizzata da un forte vento di libeccio che ci avrebbe costretto a sostare per alcuni giorni. Prima di ormeggiare abbiamo fatto rifornimento di gasolio, il cui distributore si trova entrando subito a destra. La Lega navale ci ha ospitato con molta cordialità. Qui vige la regola che è gratis un solo giorno.Tenuto coto che la traversata è stata comunque impegnativa, Claudia è andata subito a dormire, mentre io lavavo l'imbarcazione.
Il porto turistico è ubicato lungomare, vicino al centro storico; a causa del libeccio di forte intensità siamo rimasti fermi due giorni, durante i quali abbiamo girato per il paese ed abbiamo preso un'auto a noleggio ( clio a € 86 ) per visitare Capo Rizzuto, Capo Colonna, dove siamo andati a piedi fino alla chiesetta a picco sul mare, e a Le Castella, incantevole cittadina con un bel porto turistico. Mangiato in vari ristoranti sempre bene e speso poco.
La mattina siamo partiti per Roccella Ionica attraversando il golfo di squillace che ci metteva un po pensiero per le improvvise e forti raffiche di vento che lo caratterizzano e che alzano il mare. Per fortuna il responsabile della lega navale di Crotone, dopo avere visto le condimeteo ci ha consigliato di partire. ( A suo dire I venti pericolosi sono quelli che vengono da sud, e non era il nostro caso). Abbiamo avuto il vento e mare di traverso solo fino a Capo Rizzuto, poi una volta virato mare di poppa e vento a venti nodi che ci ha consentito di veleggiare per 30 miglia, poi il vento è calato ed abbiamo proseguito a vela e motore. Tutto ok, con mare poco mosso e e sole.
Dopo avere percorso 73 mg , ed avere incontrato tanti delfini siamo arrivati a Roccella Ionica. Il porto come moti altri porti della Calabria, inagibili a causa di insabbiamenti, è considerato un porto rifugio ed è gestito dalla Capitaneria di Porto, che va contattata prima di entrare per farsi assegnare un ormeggio. La sosta è completamente gratutita per i primi cinque giorni, ma bisogna registrarsi presso la sede della C.P. Buoni i pontili dotati di acqua ma non di corrente. Decorosi i servizi ubicati presso il ristorante dove c'è una lavatrice a gettoni.Non c'è distributore di carburante, per cui bisogna andare in paese distante circa due Km., passando per un bellissimo lungo mare. Claudia ha fatto spesso autostop trovando sempre persone gentilissime; alcune volte ci ha accompagnato il personale del ristorante, ed in ultima analisi ci sono I taxi da chiamare.A cena siamo sempre andati al ristorante del porticciolo, che consiglio per la qualità del cibo e per la spesa veramente minima. Caratteristica è la pizza a metri; una sera poi abbiamo preso linguine con aragosta;,piatto abbondantissimo a soli15€ a persona.
Il gg 20 a causa del vento forte siamo andati alla vicina spiaggia sabbiosa e con un mare trasparente. Caratteristico è il peschereggio in legno arenatosi sulla spiaggia, che ricorda a tutti che quando il mare è in burrasca conviene rimanere a terra. Pranzato in barca con zucchine e farfalle. Nel pomeriggio andati in paese sotto un sole cocente , ma per fortuna, Claudia ha fatto autostop, e due signore ci hanno accompagnato. Incontrato amici austriaci, conosciuti in porto, passeggoato con loro, e preso un gelato enorme al costo di 1 euro. A piedi c'è una bella salita da fare per arrivare al castello che domina la città, ma bisogna informarsi prima per evitare, come è capitato a noi, di trovarlo chiuso. Parlando con I due giovani austriaci Hannes e Sabrine, mentre tornavamo a piedi lungomare, abbiamo scoperto che vivono da due anni in barca e sono arrivati in Italia passando dal Danubio, mar morto, Turchia, e che hanno deciso di vivere per sempre in barca. Hanno una barca di 14 metri, attrezzata con pale eoliche, pannello solare, e sono diretti in Spagna, e poi in Brasile.
Il mattino successivo abbiamo deciso di partire per Reggio Calabria, ma dopo poche miglia si è alzato un forte vento e mare di prua per cui abbiamo deciso di rientrare. Ci hanno aiutato ad ormeggiare i ragazzi austriaci. Lavato barca e messo tutto in ordine. Conosciuto un norvegese Tom di anni 51 scrittore con cane nero doberman, con motorsailer, poi un olandese con barca piccola m 6, pensionato magro alto pelatino jan viaggiava da due anni, e, un tedesco walz con barca a vela m..12 che viaggiava da 4 anni da solo .E' sceso dal danubio, passando per il Mar Morto, Mar mar Nero, Turchia, Grecia, S.Maria di Leuca, Roccella ionica per poi proseguire per la Sicilia. Vivendo nelle Marche pensiamo sempre che attraversare l'adriatico per la Croazia oppure arrivare in Sicilia sia un viaggio impegnativo, ma conoscendo tante di queste persone ci siamo accorti che i veri marinai sono questi. Walz, secondo Claudia, è un bel uomo con occhi chiari, brizzolato, con barba e, porta molto bene I suoi 60 anni.
La sera cenetta con pizza al metro e birra spina con Jan navigatore olandese solitario, che parlando in inglese ci ha raccontato le sue avventure. Costo totale cena per 3 persone 20 Euro.
Il giorno 22 con mare piatto e poco vento siamo partiti verso Messina; navigazione tranquilla con vele e motore.Appena ci siamo avvicinati allo stretto abbiamo incontrato numerosi pesci grossi con una pinna come i delfini, ma corti e all'apparenza addormentati che sembravano non avere paura della barca. Poi abbiamo scoperto che si trattava di pesci palla, poco commestibili.
Man mano che ci avvicinavamo allo stretto di Messina la corrente aumentava a tal punto che percorrevamo due miglia l'ora, con il motore quasi al massimo, ed il pilota automatico che non teneva. Abbiamo impiegato 3 ore per fare 6 miglia. Lo stretto va comunque attraversato cola corrente favorevole, altrimenti diventa difficoltoso navigare.
Arrivati a Messina ci siamo ormeggiti al Marina di Nettuno; marina costosissimao e pieno di risacca, sconsigliato per riposarsi. (60 euro piu 10 per la corrente). I servizi sono belli e nuovi, ma I pontili galleggianti ballano tantissimo.
Vista la corrente e la risacca è difficoltoso entrare e uscire senza aiuto degli addetti con gommone, per cui conviene sempre chiedere assistenza via radio.
Nel tardo pomeriggio siamo andati a visitare la città,che è carina , poi visto il duomo che presenta un caratteristico campanile con pupazzi che alle 12,00 di ogni giorno si muovono e suonano( molto simile a quello di Monaco di Baviera); cenato molto bene ad un ristorante consigliato dal Marina e visto la partita Italia Spagna.
Il giorno dopo 23 partenza per Milazzo (mg.23), dove grazie all'aiuto della Capitaneria, contattata telefonicamente ci siamo ormeggiati nel porto mercantile, vicino ad un gigantesco yacht. Ormeggio con ancora e cime di poppa. Poichè la banchina era molto alta, ho messo la passerella dentro un scaletta in ferro molto ripida. Claudia per entrare e uscire è stata aiutata oltrechè da me anche da un marinaio dello yacht. La sera giro in città e cena ad un ristorante lungo mare ( tris di affumicati per due perdsone €33). Poi passeggiata in città per assistere alla festa del patrono.
Il gg 24 ( mg 22 ) partenza per Panarea, bomboniera delle isole Eolie. Durante il trasferimento con mare piatto e poco vento,a motore e randa, Claudia ha deciso di fare la tinta ai capelli, e poi un bagno a 1.150 di profondita' per togliere il colore. Un divertimento accompagnato da un po' di apprensione vista la profondotà del mare. Il risultato è stato buono, ma l'operazione ha lasciato qualche ricordo sulla barca (piccole macchie di colore sulle tendine del bagno. Durante ilbagno abbiamo perso il parabordo giallo a forma di pesciolino che usavamo come salvagente.
Arrivati abbiamo fatto un giro per le baie di panarea, piene di barche molto belle e di dimensioni importanti, e poi ci siamo ormeggiati in una baia bellissima dove abbiamo passato la notte dopo una cenetta romantica. Nonostante il mare piatto, un piccolissimo moto ondoso ci ha cullato per tuuta la notte, caratterizzata dalla luna che illuminava il mare e il vicino faraglione.
Il gg 25 partenza per l'sola di per Salina, dove dopo avere contattato la Capitaneria ho avuto la possibilità di ormeggiare nel piccolo porto mercantile, ubicato accanto al porto turistico, al fianco di un bellissimo Caicco.
Ormeggio effettuato con ancora e cime di poppa, con l'aiuto di un marinaio della CP. E bellissima la sensazione di vedere con il mare trasparente la catena e l'ancora perfettamente tese. Con il tender abbiamo fatto un giretto ed un lungo bagno nell'acqua cristallina. Nel pomeriggio passeggiata per il paese, poi cena al ristorante la Cambusa dove abbiamo mangiato specialità locali spendendo il giusto. Durante la cena il direttore di sala, un ragazzo di Catania, diplomato all'istituto alberghiero, ci ha parlato della sua la sua storia e delle condizioni di vita in Sicilia.
Il giorno 26 giro con la barca dell'sola Filicudi, con poco vento, grande caldo e mare piatto. Poi la sera dopo navere fatto numerosi bagni giro di nuovo a Salina.
Il giorno 27 partenza per Lipari. Durante il percorso. ci siamo fermati nella splendida baia, caratterizzata da un mare cristallino e da una sabbia bianchissima, con il panorama delle cave di pomice ora in disuso. Il pomeriggio ci siamo ormeggiati a marina Pignataro, marina privata, molto confortevole anche se distante circa un chilometro dalla città.
La città di Lipari è molto bella, con le sue vie caratteristiche, piena di gente che frequenta i numerosi bar del centro. La sera su consiglio del gestore del Marina, siamo andati al ristorante la “ Cambusa (che fantasia da queste parti) dove abbiamo cenato a base di pesce molto bene e speso poco (€52 in due).
Il giorno 28 partenza per Cefalu' (mg 50); la città che si distingue da lontano per la sua posizione su una collina. Ormeggiati nel marina sempre pieno di barche; per fortuna avevo chiesto alla Capitaneria di trovarmi un posto, altrimenti di sabato era pressochè impossibile trovare ormeggio. La baia antistante il porticciolo è comunque sufficientemente protetta e con mare calmo e fondo sabbioso rappresenta una buona alternativa.Il pomeriggio visitata la città, con la sua splendida Cattedrale e partecipato alla S. messa. La città si è rivelata molto bella, pulita, frequentata da molti turisti, con con splendide vie e palazzi antichi. Dopo avere fatto cambusa, siamo andati a cena nel ristorante antistante il porticciolo (la città dista circa un chilometro), consigliato dal personale della Capitaneria
Il giorno 29 siamo partiti per Palermo, il cui porto non ci è piaciuto per l'acqua limacciosa che lo caratterizza e per l'incredibile quantità di barche, che, sopratutto la domenica sera circolano, ragione per cui dopo avere cercato la Lega Navale, che ci offriva un ormeggio ai gavitelli, rivelatosi pericoloso, abbiamo deciso di proseguire per Castellammare del Golfo. Poichè rimanevano da percorrere almeno 30 mg, ed erano già le 17,00, ho telefonato alla Capitaneria di Terrasine, piccolo paese dopo Punta Raisi per vedere la possibilità di trovare un ormeggio di fortuna. Ottenuto il permesso, ci siamo oremeggiati nel molo entrando sulla sinistra, facendo comunque attenzione alle catene in disuso, che giacciono abbandonate. Dopo essermi registrato in Capitaneria, abbiamo cenato a bordo e poi fatto una passeggiata per il paese, che si è presentato, con case molto vecchie, strade un po' abbandonate,senza fornire, all'apparenza servizi al livello delle altre città visutate. Paese che comunque mi è piaciuto, perchè si respira l'aria della vecchia Sicilia.
Il giorno 30 con un grande caldo siamo partiti per Castellammare del golfo, dove siamo stati accolti dalla Lega Navale, con molta cordialità. Il paese distante circa un chilometro è in salita, caratteristico, ma sconsigliato ai deboli di cuore nelle ore diurne, per il gran caldo e la posizione in cui si trova. Fatto spesa e cenetta in una trattoria tipica (€30 in due).
Verso sera si è alzato un forte vento di libeccio che ha generato una fastidiosa risacca in porto.
Il 1 luglio siamo partiti per Favignana, ma, dopo avere attraversato la riserva dello Zingaro, ad un tratto abbiamo scoperto una baia con mare cristallino e sabbia bianchissima, tanto da farci ancorare per un bellissimo bagno; eravamo davanti a S. Vito lo Capo che si presentava in tutto il suo splendore. Rimasti affascinati dallo spettacolo della natura, il cui mare e colore non hanno niente da invidiare alle spiagge esotiche piu' famose, dopo essere scesi sulla spiaggia con il tender, abbiamo deciso di fermarci nella marina (Euro 40), per goderci una serata in città. Il paese, con il suo lungomare che si sviluppa lungo la spiaggia, è molto organizzato per accogliere i turisti, pieno di alberghi, ben tenuto e si respira ovunque aria di vacanza.
Molto caratteristica la chiesa ubicata in centro.
Il giorno 2 partiti per Iavignana, isola principale delle Egadi. Percorse 30 miglia a vela con vento di traverso a 15/16, nodi e mare poco mosso; uno spettacolo. Avendo chiesto informazioni alla Capitaneria sulle possibilità di ormeggio, mi è stato suggerito oltrechè fermarsi nel marina, di tentare nel pontile che è, antistante il marina privato, dove un certo Massimo da una mano all'ormeggio. Puntualmente arrivando Massimo ci ha accolto ed aiutato, dato il vento di traverso a venti nodi ad ormeggiare di poppa, con catena e cime. Chiesto il prezzo abbiamo concordato 20 Euro al giorno. Come tutti i porti d'estate, non bisogna arrivare nei fine settimana, altrimenti non si trova posto. Nel molo possono ormeggiare non piu' di 10 barche.
A causa della risacca provocata dal vento e dai traghetti di grosse dimensioni, (anche loro ormeggiano con ancora di prua e cime di poppa, senza alcun aiuto, tanto che è uno spettacolo vederli manovrare senza apparenti difficoltà), è stato necessario ormeggiarsi a debita distanza dalla banchina, per cui nonstante Massimo ci avesse fornito una passerella piu' lunga della nostra, Claudia aveva paura a scendere, per cui abbiamo utilizzato il tender per raggiungere la terra.
Il pomeriggio appena scesi a terrra (il porticciolo è proprio in centro),dopo avere fatto un giro a piedi abbiamo noleggiato un motorino (solo 15 €) e fatto il giro dell'isola. Ogni tanto paesaggi mozzafiato ci costringevano a fermarci e a godere questi incantevoli spettacoli della natura; visto cala rossa, lido burrone ed altre innumerevoli baie, dove numerose barche a vela sostavano, il castello ubicato sulla cima della montagna, però irraggiungibile in moto. L'sola si presta molto bene per passare la notte in baia, essedoci infinite possibilità di ormeggi protetti dal vento e dal mare. La sera, assaggiato e comprato dello squisito tonno rosso e poi cenetta nel caratteristico Ristorante denominato “quel che c'e' c'e'”, che dal nome non sembrerebbe promettere niente di speciale. In realtà é un posto carino e caratteristico, di alto livello qualitativo che presenta cibi a base di pesce molto caratteristici ed abbondanti. Il prezzo fisso €50 a testa, non è caro se confrontato alla qualità del servizio e alla quantità di pesce presentato. Abbiamo mangiato pasta fatta in casa con astice, aragoste, fritto, dolci, cassate e cannoli, un buonissimo e vino, e poi ci siamo arresi.
Visto i bellissimi paesaggi che ci hanno affascinato, abbiamo deciso di rimanere un altro giorno e di visitare l'sola di Marettimo, questa volta, pero', tenuto conto delle restrizioni alla navigazione in vigore nelle zone individuate come parchi marini, a bordo di un barcone, che al prezzo di 82 euro in due, ci ha fatto scoprire grotte e zone che con la nostra barca non avremmo potuto ammirare. Il mare calmo e la giornata stupenda, unitamente alla disponibilità della guida, che con dovizia di particolari ci ha spiegato, le origini dei nomi delle sette grotte visitate, e delle “piccole dolomiti” conformazioni rocciose che assomigliano proprio alle piu' famose montagne, ci hano fatto trascorrere una giornata indimenticabile. Unico neo le meduse che infestavano il matre trasparente e che hanno lasciato un doloroso ricordo a Claudia mentre faceva un bagno. Dopo un ottimo pranzo a bordo (pasta al pesto con mandorle e pomodori, cocomero, acqua e vino a volontà), abbiamo fatto una passeggiata per le vie di Marettimo, catatterizzato da case bianche e vicoli stretti. Verso le 17,00 abbiamo preso la via del ritorno, ed abbiamo avuto la possibilità di scambiarci gli indirizzi con le numerose persone conosciute, alcune delle quali di Senigallia anche se da tempo trasferite a Torino.
La mattina successiva ci siamo alzati con vento forte da Sud e visto che Mazara del Vallo distava solo 25 miglia, abbiamo deciso di partire, dopo avere chiesto agli esperti locali. Mare formato di prua e vento a venti nodi ci hanno accompagnato fino a Marsala, poi il vento ed il mare sonoi calati. Navigazione a motore. Appena usciti da Marettimo siamo passati davanti all'incantevole cala rossa, piena di barche rifugiatesi per ripararsi, poi via, con la terra sempre visibile, per Mazara del Vallo, dove ci ha ospitato la Lega Navale, che dispone di bellissibi ormeggi e di una sede ampia piena di confort. Quello che ci ha stupito è la gentilezza del personale e dei soci, che si sono prodigati per metterci a nostro agio. La sera di ogni venerdì, poi, è usanza della Presidenza proiettare un film, che al di là delle belle scelte, costituisce un ottimo sistema di aggregazione, vista la grande partecipazione di soci. Durante il primo tempo la Presidenza ha organizzato anche la distribuzione di noccioline e bibite, facendo ricordare le usanze dei “vecchi cinema”. E' una manifestazione molto simpatica che mi permetto di suggerire agli altri circoli.
Nel pomeriggio abbiamo fatto un giro per la città ed abbiamo incontrato tante spose, tutte molto eleganti, accompagnate da paggetti, cosi' eleganti da sembrare loro stessi sposi. Comprato vini locali.
Il giorno 5 luglio partenza per Sciacca. Percorrendo 30 miglia tutte a vela con mare formato e vento a 25 nodi di poppa. E' stata una navigazione velocissima e divertente. Anche a Sciacca la lega navale ci ha accolto con la gentilezza che contraddistingue questa associazione ed I siciliani in particolare. Il marina è in buone condizioni e dispone di servizi adeguati (bar servizi igienici, una piccola officina, lavatrice) e di un ottimo ristorante. Sciacca è nota come citta della ceramica e delle terme; ceramiche che ovviamente abbiamo comprato. Il porticciolo si trova a circa un chilometro dal centro; per arrivarci occorre fare una ripida e sconnessa scalinata, poco consigliabile sotto il sole cocente. La sera cena al ristorante della sede insieme a due amici palermitaniche tornavano da Malta, ed avevamo conoscouti a Messina, Poi passeggiata lungo mare e per concludere granita.
Il mattino successsivo, partenza per Licata (53 m) con mare calmo e assenza di vento. Dopo avesre chiesto in Capitaneria abbiamo avuto la possibilità di ormeggiarci nel porto mercantile in pieno centro. L'ormeggio è stato un po difficoltoso in quanto la banchina era protetta da quei parabordi neri e a cilindro larghi un metro, utilizzati dalle grosse navi mercantili. Poichè erano distanziati in modo tale che la barca entrava tra due, ma non era facile ormeggiarsi perchè la banchina era molto arta e piena di insidie che I normali parabordi non riuscivano ad evitare, dopo vari tentati di trovare una idonea soluzione, un signore ci ha suggerito di ormeggiare sul fianco di uno e di tenere la barca in equilibrio con le cime di prua e di poppa. Ottimo suggerimento, che ha reso la barca molto stabile. Poco dopo è arrivata un'atra barca con le stesse difficoltà, cui ho suggerito “la mia” tecnica di omeggio, e che ha prontamente adottato ringraziandomi. Licata città antica, i cui cittadini si riversano in strada la sera a prendere un po' di fresco; il porto mercantile è la passeggiata preferita, per cui abbiamo avuto compagnia fino a notte tarda, rallegrata dalla musica di molti locali.
Il mattino del 7 lugio seguente partenza per Pozzallo (mg 50), con mare calmo e assenza di vento.
Arrivati con vento forte in aumento ed ormeggiati marina privata (€35 per notte), lontanino da paese 1 km, perchè gli ormeggi della lega navale sono inutilizzabili per insabbiamento. Considerate che le condimeteo erano buone per navigare solo verso Malta (47 mg) con vento forte ma di poppa, abbiamo deciso di fermarci in attesa di un miglioramento. Ne ho approfittato per cambiare l'olio del motore e fare un controllo generale. Nel pomeriggio è arrivata una barchetta di sei metri con a bordo 3 ragazzi di cui il piu' grande avrà avuto 18 anni che avevano come mezzo di salvataggio un optimist appoggiato all'albero. Erano ragazzi francesi che venivano da Nizza, e dopo avere fatto rifornimento di benzina per il loro fuoribordo, e gustato un piatto di spaghetti con le cozze che Claudia gli aveva preparato, ( facevano tenerezza, anche se sono convinto che erano bravi marinai), sono partiti per Malta con vento tra i 25 e 30 nodi. Il giorno dopo abbiamo visitato la città, con la sua spiaggia gialla e mare trasparente , e fatto numerosi bagni.
Il giorno 8 luglio siamo partiti per Siracusa, con un primo tratto di mare calmo, poi appena girata la punta abbiamo trovato vento forte e mare contro, che ci ha suggerito di fermarci a Marzameni dopo solo 25 miglia. Abbiamo ormeggiato ad un marina privato ben tenuto e dotato di buoni servizi. Il paese è lontano circa un chilometro,ma è caratteristico perchè sede di tonnare ora in disuso.
Il mattino successivo partenza per Siracusa (28 mg), con mare e vento forti di prua; mare e vento che nelle vicinanze di Siracusa sono aumentati di intensità con onde molto formate, tanto da far preoccupare Claudia, che ha cominciato a strillare, chiedendomi di prendere meglio le onde, oppure di tornare indietro. Fortunatamente eravamo vicini alla città per cui una volta entrati nella zona riparata, tutto si è risolto. Per raggiungere la lega Navale di Siracusa avrei dovuto percorre altre due miglia, per cui sono entrato nella città vecchia, e chiesto alla Capitaneria che gestisce una banchina il permesso di ormeggiare. Ormeggio con ancora e cime di poppa agevolato dall'aiuto dei nostri amici austriaci conosciuti a Roccella Ionica, che abbiamo di nuovo incontrato. Che bello rivederli. La citta' molto bella e la posizione in cui siamo ormeggiati proprio in centro, favorisce le passeggiate nonostante un grande caldo. Parlando con i nostri amici austriaci abbiamo scoperto che sono stati ormeggiati nella baia sottostante Taormina per 10 giorni, poi sono stati a Catania a prendere due amici.
Dopo avere visitato la città, ricca di storia, abbiamo cenato in un caratteristico ristorante.
La mattina dopo siamo partiti per Marina di Riposto, un bellissima marina, abbastanza caro (40 Euro, con sconto 10 percento a soci Lega Navale), ma ubicato in una posizione incantevole, proprio sotto l'Etna, che appena sceso il buio si è mostrato in tutta la sua potenza facendoci godere lo spettacolo della colata lavica che sembrava scendere proprio sopra di noi. Uno spettacolo veramente emozionante, che con la luna rendeva l'atmosfera veramente irripetibile. Nei pontili abbiamo visto la barca “tanto bene” di un nostro amico Ettore da poco trasferitosi da Ancona. Fatto la foto, e telefonato. Cenato in un locale molto carino dove abbiamo gustato specialità del posto (melanzane e ottimi primi con pesce).
Il mattino successivo partiti per Taormina e ormeggiati in baia. Poi con il tender visitata Isola bella e le grotte circostanti, fatto numerosi bagni; al pomeggio siamo andati a riva con il tender , abbiamo preso un autobus che grazie all'autosop di Claudia si è fermato fuori della fermata prevista, e visitato la città di Taormina. La città è sempre molto bella, anche se Claudia non se la ricordava, ma cara (due granite con brioches €11.40). Al ritorno abbiamo aspettato a lungo l'autobus ci riportava giu', abbiamo preso il tender e via in barca, e cena a bordo. Il mare nonostante fosse calmo presentava un moto ondoso molto fastidioso, per cui alle 22,30 dopo avere tentato di dormire, abbiamo anticipato la partenza prevista per il mattino successivo e ci siamo diretti verso Roccella Ionica (mg 78).
Il viaggio è stato impegnativo perchè senza luna, spesso coperta dalle nuvole, con traffico mercantile intenso e barche di pescatori che come indicato nel Gps, hanno delle zone riservate di pesca e non si spostano di fronte ad alcun ostacolo, ragione per cui consiglio, sopratutto di notte, di passare ben lontano delle aree loro riservate. Claudia non non era preparata per questa partenza improvvisa, ma la scelta si è rivelata saggia perchè il giorno dopo si è alzato un mare forte che ci ha costretto a rimanere in porto a Roccella Ionica per i 3 giorni successivi. Il viaggio è andato bene, con Claudia che un po' andava a dormire ed un po' mi faceva compagnia. Unico rischio è stato quando, mentre Claudia dormiva, ho cominciato a vedere un luce verde che sembrava avvicinarsi di prua, ma non scorgevo alcuna altra luce rossa o bianca. Tenendola sotto controllo, inizialmente pensavo si trattasse di qualche barca i pescatori ferma, all'improvviso, alla distanza di circa 50 metri ho visto una muraglia di ferro ed un bulbo, grande quasi come la mia barca, che mi hanno fatto capire che si trattava di una immensa nave mercantile. A quel punto ho accelerato al massimo ed ho virato a sinistra, vedendo scorrere la nave a poppavia alla distanza di 20 metri. Passato il pericolo mi sono accorto di avere fatto una sciocchezza, perchè se avessi sbagliato i tempi a avessi avuto un problema al motore la nave, che aveva solo la luce di segnalazione verde, e, sicuramente l'equipaggio che dormiva, mi avrebbe colto in pienio senza che nessuno se ne accorgesse. Morale: in questi casi tenersi il piu' lontano possibile, manovrando in modo da evitare di passargli davanti. E comunque incredibile in un mare cosi' vasto come si possa richiare una collisione. Non voglio immaginare cosa sarebbe successo, se invece di stare ben sveglio mi fossi addormentato fidandomi del pilota automatico e della buona sorte. Ho imparato dagli stranieri che per navigare da soli di notte occorre portarsi una bella sveglia impostata ogni 10 o 20 minuti, in modo da svegliarsi per controllare la situazione qualora la stanchezza ti assale.Il mattino verso le 11,00 siamo comunque arrivati a Roccella Ionica, con vento e mare in costante rinforzo.
Ci hanno aiutato ad ormeggiare due francesi che viaggiavano con una barca da 50 piedi e tornavano dopo una vacanza di sei mesi in Tunisia, per poi proseguire per la Grecia. Il porticciolo era comunque pieno di stranieri di tutte le nazioni (francesci ,malesi, georgiani,inglesi, un americano che viaggiava da solo); La sera siamo andati a cena nel ristorante del porticciolo insieme a coppie della nostra età (55 60 anni) di nazionalità norvegese, olandese, e svedese conosciuti in giornata; io ho rispolverato il mio inglese cavandomela brillantemente.
Dovendo attraversare il Golfo di Squillace, che tutti conoscono come molto pericoloso per i cambiamenti improvvisi di vento che quando si scatena arriva a 40 nodi ed oltre alzando un mare fortissimo, abbiamo aspettato che le condimeteo ci consentissero la partenza per Le Castella, incantevole cittadina ubicata poco prima di Isola Capo Rizzuto. Fortunatamente abbiamo trovato mare calmo e tempo bello, e solo a metà tragitto si è alzato un vento di traverso, che però ci ha consentito di fare una bella veleggiata. Durante il tragitto abbiamo incontrato un branco di delfini (quelli di razza molto grande), che ci hanno accompagnato a lungo. Siamo arrivati verso le 18,00 al porticciolo, ospiti della Lega Navale, e ci siamo ormeggiati lungo una banchina entrando sulla destra. Il porticciolo di Le Castella, che si divide in due parti, una riservata ai pescherecci ed il marina, è insabbiato per cui bisogna tenersi bene al centro, e comunque l'accesso è sconsigliato per barche con pescaggio superiori a 2 metri. Il piccolo paese, caratterizzato da un castello sul mare, è pieno di turisti e sicuramente consigliabile per una vacanza.
La sera cenetta in un locale di fronte al porto pescghereccio, e mangiato molto bene.
La mattina successiva, partenza alle quattro perchè dovevamo attraversare il golfo di Taranto con mare calmo e poco vento; le ultime 30 miglia, invece, le abbiamo percorse con un vento di traverso a 15 nodi che ci ha permesso di veleggiare. Arrivati a S. Maria di Leuca verso le 19,00, ospiti della lega nagale, i cui pontili sono piu' protetti dalla risacca rispetto a quelli del marina privato. Abbiamo fatto cambusa ed una cenetta squisita, assaggiando specialità locali, al ristorante della lega navale.
Il mattino successivo siamo ripartiti.per Otranto, ma appena girato la punta di S. Maria di Leuca abbiamo trovato un fastidioso mare contro, che ci ha accompagnato fino all'arrivo.
Otranto dispone di diversi marina privati, c'è anche la Lega navale, che però non aveva posti disponibili, per cui telefonando in Capitaneria, ho scoperto che c'e un molo, entrando sulla sinistra in fondo di fronte alla loro sede, che seppure gestito da privati (che aiutano nell'ormeggio con ancora e cime di poppa), è sotto il loro controllo, e si può sostare al massimo per 3 giorni, ed è poco costoso (20 euro al giorno). Volendo si puo' sostare nel molo entrando a sinistra, che credo sia gratutio, ma rimane piu' lontano dal centro e dai servizi ubicati nella sede della Capitaneria.
Tenuto conto del vento e mare forte siamo rimasti fermi due giorni e ne abbiamo approfittato per goderci la città, caratterizzata da vicoli streti e palazzi incantevoli. Il duomo poi, è meraviglioso con i suoi inconfondibili pavimenti in mosaico a forma di un un albero grande grande. Bellissima poi è la passeggiata sulla rocca, che consente di godere di un panorama incredibile, ed i giardini, luogo di ritrovo della gioventu'. Proprio di fronte ai giardini venendo dal porto, c'è un ristorante sempre pieno di gente, che suggerisco di provare, dove si mangia molto bene e si spende poco. Per evitare le file, siamo andati alle 19,30 ed abbiamo assaggiato dei fritti particolari (frittini), un'ottima pizza e birra a volontà, tanto che Claudia, ad un certo punto, a chiesto al cameriere di fermare gli alberi che gli stavano di fronte, per quanta ne aveva bevuta (era un po' brilla). Il secondo giorno siamo andati a fare il bagno in una spiaggia molto bella, con un mare trasparente. Poi abbiamo fatto una lunga passeggiata per scoprire la costa. Pranzo in barca, riposo,e di nuovo in giro per la città. La sera mentre cenavamo in un ristorante del centro,con lasagne di pesce molto buone e delicate, abbiamo incontrato un ex collega di Claudia (Marco con la moglie Anna e i figli); che festa...non ci si vede mai ad Ancona, ma quando siamo fuori ci si incontra.....che fatalità.....Siamo stati insieme a chiacchierare un po.,...ma si fa tardi eramo stanchi....e via a dormire.
Il mattino successivo partenza per Brindisi, con il solito ormeggio alla lega navale. Visto le condimeteo che non promettevano niente di buono per i successivi tre/quattro giorni, siamo partiti per Ancona con il treno. Appena tornati abbiamo provato ad uscire ma il vento a 20 nodi ci ha sconsigliuato di proseguire, allora abbiamo telefonato ad un nostro amico di Castro Marina, che ci è venuto a prendere e ci ha ospitato per due giorni.
Quando siamo tornati a Brindisi siamo partiti per Bari, anche se il mare e vento erano ancora molto forti;Il viaggio comunque, a parte la disavventura di una cima incastratasi sull'elica, è andato bene e, la sera quando siamo arrivati verso le 19,00 siamo stati accolti con molta cordialità alla lega navale.
Dopo esserci ormeggiati, avere lavato la barca, e fatto una bella doccia, ci siamo recati in città. Bari si è rivelata una bellissima sorpresa in quanto la città vecchia, tutta ristrutturata, piena di gente e di turisti, si è mostrata in tutto il suo splendore artistico e storico, lasciandoci stupefatti per l'allegria che regnava per le strade, dove la gente si incontra e passa le serate. Da non perdere, poi, una passeggiata sulle vechie mura, una visita alla cattedrale, ed al lungomare, dove le persone si ritrovano e molti cenano, portandosi sedie e tavolini. Anche noi cenato in un ristorantino caratteristico suggerito dalla Lega nav.ale (vino antipasto, primo secondo contorno e frutta, il tutto di specialità pugliesi molto buone, soli 16€ a testa).
Tornati in barca abbiamo fatto una bella dormita ed il mattino successivo siamo partiti per Vieste.
Tempo bello e mare calmo fino a 30 miglia da Vieste poi all'improvviso mare a 25/30 nodi e veleggiata con due mani di terzaroli alla randa e frequenti bagni causati dalle onde che entravano in pozzetto.
Arrivati verso le 18,00 a Vieste,ed ormeggiato in Marina privato (40 euro), ed atteso Massimo, il cugino di Claudia che ci avrebbe fatto compagnia per il resto del viaggio fino ad Ancona.Andati a cena, girato per lacittà.
Al mattino successivo siamo partiti per le isole Tremiti con mare bello, poco vento e giornata bellissima. Arrivati verso le 15,00 abbiamo fatto il giro delle isole, visitato le baie piu' belle, poi ormeggiati nella baia dell'isola di s. Domino, dove ci sono boe , libere che sono gratutie. Fare attenzione che ogni tanto si avvicina qualcuno con il gommone proponendo di spostarci a pagamento su gavitelli che definisce piu' sicuri. Con il Tender siamo andati a terra a visitare l'isola che non avevamo mai visto. Dopo un bella camminata in salita abbiamo visitato il paese, fatto cambusa, e cenato al ristorante dopo aver preso un aperitivo per festeggiare il compleanno di Massimo.
La sera tardi abbiamo ripreso il nostro tender e via in barca. La notte non si è dormito bene perchè la barca si muoveva per un lentissimo moto ondoso causato dai gommoni che che passavano in continuazione.
La mattina alle 04,00 partiti per Giulianova (83 mg), dove la sera abbiamo dormito al marina privato.
Il giorno successivo si parte per Ancona e il viaggio ,purtroppo finisce.
L'avventura è terminata, ma il ricordo di un viaggio indimenticable rimarrà per sempre nella nostra mente, e la soddisfazione di avere compiuto una piccola impresa mi riempie di gioia, anche se con il passare dei giorni già sto pensando al prossimo impegno: la traversata dell'atlantico prevista per il mese di febbraio.
Non intendo certo farla con la mia barca, ma vorrei imbarcarmi da Capo Verde per il Brasile, come equipaggio delle numerose barche che fanno il giro del, mondo e sostano nell'sola prima di affrontare l'atlantico.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma non finisce qui,anno nuovo ho saputo che volete andar in grecia e mar nero ,mar morto e risalire il Danubio.....come i vs amici austriaci.
complimenti un amico